31 Mag Vivere con lentezza
Vivere con Lentezza… per definire un nuovo disegno, per approcciarsi in modo diverso a ciò che ci accompagna e circonda… almeno per quanto ci riguarda.
Quest’ultimo anno ci ha lasciato molte cicatrici, certo, ma anche occasioni concrete di rallentare per pensare e ripensarsi, per riflettere sul cammino intrapreso dopo aver, per tanto tempo, camminato su altre vie, con ritmi diversi, ma con lo stesso desiderio di muoversi per dare senso, comunque, ad un fare che altrimenti si perderebbe nella futilità del quotidiano… una nuova avventura che mi ha portato a spostare le radici dall’asfalto per metterle a dimora sotto l’ombra della “Dolce Collina”, la Colmen, come la chiamava Quasimodo.
Strano ritrovarsi lontani da affetti, socialità, fratellanze (sorellanze 😉 ), dove ogni via conosciuta che profumi o puzzi è comunque la TUA via… ridisegnarsi, dicevo, in un nuovo mondo con un ritmo già stabilito su cui ti devi settare, pena l’esclusione. È la “Storia della lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”, (ecco un’altra cicatrice di quest’anno, addio Luis Sepulveda!), riscoprire l’importanza del tempo, del suo trascorrere, della sua perdita e di conseguenza del suo valore… ed è in tutto ciò che ti circonda: l’attesa del germogliare dei semi, l’attesa della fine della pioggia, dei primi caldi primaverili, i primi boccioli, L’IMPORTANZA dell’attesa della maturazione dei frutti, perché sai che non forzando, ma concedendo alla natura il proprio TEMPO, anche il frutto stesso avrà un altro colore, profumo e sapore.
Vivere con lentezza è produrre con lentezza, aspettando il giusto momento in cui cogliere le fragole, la giusta colorazione dei mirtilli, la dolcezza del lampone che muta dal grigio al rosso carminio, perché sai che quello è il momento in cui potrai godere al massimo del suo sapore zuccherino… siamo abituati male, siamo abituati a correre, ad avere tutto sempre a disposizione quando lo vogliamo, come lo vogliamo ed abbiamo perso la capacità di saper aspettare il momento GIUSTO! Non è la Natura che si deve adattare ai nostri tempi siamo noi, che dobbiamo fare un passo indietro senza forzarla.
“to await a pleasure, is itself a pleasure” l’attesa del piacere è essa stessa il piacere… yessSIR! Tutto molto vero, tutto molto giusto, poi incontri in una strada solitaria a senso unico, sotto il primo caldo di stagione, mentre sei chiaramente in ritardo, il temibile UOMO CON CAPPELLO che, con andatura sorniona, si gode il giro turistico di ciò che da almeno 60 anni conosce palmo a palmo.. ed allora l’aplomb che fino ad allora avevi creduto di aver faticosamente raggiunto, ti abbandona per lasciare il posto al demone mai sopito dell’autista da circonvalla milanese e di colpo il cielo si ricopre di nubi… fine della breve storia triste!
Piccolo vademecum:
1) Vivere con lentezza, vuol dire vivere meglio
2) La frutta di stagione è la più buona e genuina che ci sia
3) Quando un uomo con pick up incontra un uomo col cappello, deve girare alla prima strada possibile.